Lo Zar Ivan Zaytsev resta all’opposizione: «Ma il volley ha bisogno di me»
Posted by Playr
Ha cambiato più ruoli che scarpe. Prima palleggiatore, come il padre. Poi schiacciatore, grazie a uno scudetto vinto nel beach. Alla fine opposto, perché in Nazionale tirava «scaldabagni». Ma a Perugia c’è il serbo Atanasijevic, quindi da due anni è di nuovo schiacciatore. Ivan Zaytsev, lo Zar dell’italico volley, è a un passo dalle semifinali scudetto (oggi la bella contro Ravenna) ma chiarisce la sua posizione sul futuro e torna sul caso scarpe. «È sotto gli occhi di tutti che mi sento un opposto e voglio giocare opposto. Ma questo lo sapeva anche il presidente Sirci, quando ho firmato il contratto a Perugia».
Si spieghi.
«Le premesse erano che avrei fatto due anni da schiacciatore e poi avrei avuto la possibilità di tornare nel mio ruolo, visto che sia io che Atanasijevic saremmo stati in scadenza di contratto. Con lui invece hanno rinnovato, visto l’eccellente rendimento, mentre io non sono neanche mai stato convocato. La scelta l’ha fatta Perugia non io».
Zaytsev è sul mercato allora.
«Sirci continua a dire a tutti che devo rimanere. A me però non ha fatto nessuna proposta. Eccezion fatta per il post vittoria di Coppa Italia. Ma a tavola non vale. Mentre ho offerte sia dall’Italia che dall’estero. Non vorrei andarmene senza neanche un colloquio».
Perugia allenata da «mister secolo» Lorenzo Bernardi ha vinto Supercoppa e Coppa Italia ed è la candidata numero uno allo scudetto. Meriti?
«Proprio di Bernardi. È stato un vincente e vuole trasmetterci la stessa mentalità. Oggi riesce anche a controllare la sua forte personalità, io mi trovo molto bene».
Che ha fatto dopo la vittoria della Supercoppa?
«Ho pagato la cena a 109 tifosi. Una scommessa va sempre onorata».
E se vince lo scudetto?
«Ho adocchiato un orologio».
La sua esclusione dalla Nazionale per il «caso scarpe» è nota. Ma quest’anno tornerà regolarmente in azzurro. Come si è superata una situazione che ad agosto sembrava insanabile?
«Non era un problema di sponsor, non lo è mai stato. Calzerò Mizuno, ma mi arriverà dal Giappone un modello che risponde alle caratteristiche tecniche che chiedevo. Per me le regole sono importanti, ma anche la mia salute».
Come ha passato l’estate?
«Mi è stata revocata la convocazione, non ho deciso io di non giocare gli Europei. E sono stato al mare vicino Roma con la speranza di poter tornare in azzurro».
Ma Zaytsev è l’immagine o un problema per la pallavolo italiana?
«Se sotto i riflettori vado io e non un altro magari a qualcuno dà fastidio. Ma io penso di essere utile. Poi se non sono tutti d’accordo me ne faccio una ragione».
Quest’anno compie 30 anni e solo da 10 è italiano. Eppure è nato in Umbria.
«È assurdo che abbiano affossato la legge sullo Ius soli. I ragazzi che nascono in Italia devono poter essere italiani a tutti gli effetti. Io non solo ho dovuto aspettare la maggiore età, ma ho avuto anche bisogno di 10 anni di residenza consecutiva in Italia perché per un periodo, da piccolo, ho vissuto in Russia con i miei genitori (il padre Viaceslav è stato campione olimpico, ndr)».
Per le elezioni del 4 marzo, la pallavolo ha sollevato il problema dell’impossibilità di votare. Lei c’è riuscito?
«La partita è finita alle 9 di sera, non avrei fatto in tempo ad arrivare a Roma, dove risiedo e andare alle urne. Si parla del fatto che i pallavolisti giocano a Natale. I pallavolisti giocano anche il giorno delle elezioni e ci è stato negato un diritto costituzionale».
A settembre l’Italia ospiterà i Mondiali. Si parte da Roma, poi Firenze, Milano e finali a Torino.
«Giocarli in casa è un’occasione unica, senza di me non potevo immaginarli. E poi è l’unica medaglia che mi manca...».
Fonte: http://www.corriere.it/sport/18_marzo_25/zar-rimane-all-opposizione-ma-volley-ha-bisogno-me-68f8fd68-2f92-11e8-8bb6-779994a184b2.shtml