Volley, Superlega, Leal: "Con Civitanova grandi obiettivi e una nuova sfida"
Posted by Playr
Il cubano naturalizzato brasiliano: "Ho parlato con Juantorena e so che vado in una società molto organizzata. Giocherò per il Brasile. Cuba? Sbaglia a non chiamare i giocatori migliori"
Da Cuba al Brasile, dal Brasile all’Italia. Yoandy Leal, 29 anni, 202 centimetri, sarà uno dei punti di forza della Lube Civitanova a partire dalla prossima stagione. Messo da parte dalla nazionale cubana dopo il Mondiale 2010, fu costretto a uno stop di due anni prima di riprendere col Sada Cruzeiro con cui ha collezionato tre titoli mondiali per club, cinque scudetti nazionali, entrambi di fila. Ora è a Dubai per il fine stagione. A partire dal 30 aprile 2019, secondo decisione della Federazione Internazionale di Volley, sarà in grado di indossare la maglia del Brasile. Il commissario tecnico Renan Dal Zotto lo ha già lodato pubblicamente e ha già parlato col giocatore per sondare la sua disponibilità.
Allora cosa spera di questa esperienza in Italia? «Dopo sei anni al Cruzeiro era ora di cercare nuove avventure. Dopo Dubai vado in Cuba a rivedere la famiglia e ad agosto mi presenterò a Civitanova. Una pallavolo ad alti livelli, tra le migliori del mondo».
Ha parlato con Osmany Juantorena della Lube? «Ci sentiamo ogni tanto. Mi ha detto che si tratta di un’ottima squadra, una società in cui tutto funziona bene, che gioca per vincere scudetto e Champions League. Ho visto pure delle partite della squadra in tv».
Bruno le ha detto qualcosa dell’Italia? «È uno dei migliori palleggiatori del mondo. Anche con lui ogni tanto ci sentiamo. Non ne abbiamo ancora parlato, ma certamente diventeremo ancor più amici giocando insieme. Lei c’era in Italia con la nazionale cubana al Mondiale 2010. Che impressione le ha fatto? «Allora non ebbi tempo di conoscerla. Dal campo all’albergo. Solo allenamenti e partite».
Ma lei ha pure uno dei suoi figli in Italia... «Mio figlio Yohandy, sei anni, vive con la madre, cubana sposata con un italiano, a Viareggio. Il più giovane, Yancarlo, 5 anni, è a Cuba. Non mi sono mai sposato. Ho visto anche Piacenza, Milano, sono tutte città meravigliose. Spero di godermi in Italia la cultura locale, la moda. Ci vado per lavorare. Sì, è bello stare più vicino a mio figlio, ma la scelta è stata innanzitutto per la pallavolo».
Ha già imparato l’italiano? «No, ma prima per non fare brutta figura prenderò lezioni da un’insegnante a Cuba». Come sono stati i due anni lontano dalla pallavolo? «Orlando Samuels, allora c.t. di Cuba, non mi riteneva in grado di giocare in nazionale. Quindi, secondo le regole cubane, sono dovuto rimanere fermo due anni per andare all’estero. Nel 2012 passai al Cruzeiro. Pesavo 118 chili. Sono dimagrito fino a 97. Oggi peso 100-103. Con l’aiuto di Fábio Correia, allora preparatore del Cruzeiro (oggi al Sesi, ndr.). Molti allenamenti, dieta, pesi, piscina ...».
Perché a Cuba tanti campioni se ne vanno? «I dirigenti devono cambiare atteggiamento, mentalità. Problema politico. Tutti i paesi chiamano i loro migliori giocatori in nazionale. Cuba, no. I cubani hanno bisogno di soldi per aiutare le loro famiglie».
Cosa ha imparato di più dalla pallavolo brasiliana? «Sono migliorato a livello tattico. Méndez è stato il miglior allenatore della mia vita».
Nel 2019 potrà giocare per il Brasile. Ha già parlato con il ct Renan Dal Zotto ... «Mi ha chiesto se sarei disposto a giocare per la nazionale. Gli ho risposto di sì, che sono pronto a fare del mio meglio». Lei ritiene normale la possibilità di affrontare Cuba in una finale olimpica o mondiale? «Certo, sono un professionista».
Fonte: https://www.gazzetta.it/Volley/20-05-2018/volley-superlega-leal-con-civitanova-grandi-obiettivi-nuova-sfida-270248447995.shtml