#Pallavolo: 100 anni di storia visti dall’Italia
Pubblicato da Playr
Il mese di luglio 2018 appena concluso ha segnato indubbiamente l’inizio del conto alla rovescia dall’inizio dei Giochi Olimpici del 2020 a Tokyo, in Giappone, ma per tutto il sistema della pallavolo italiana questo mese segna una data ancora più significativa. E’ infatti il 100° compleanno della pallavolo in Italia, un Paese dove ora questo bellissimo sport è probabilmente così grande, diffuso e sano come in poche altre parti del mondo, forse alla pari a livello professionale solo con il Brasile. Come la storia ci insegna, proprio a luglio del 1918, che per inciso era lo stesso anno in cui la pallavolo è stata standardizzata con lo schieramento di 6 giocatori per lato, il volley come lo conosciamo oggi arrivò a Ravenna con la US Navy Air Force, più esattamente nella base di Porto Corsini dove gli americani insediarono il quartier generale della stazione aerea navale USA nella regione. Tra le attrezzature che arrivarono dall’America c’erano reti da pallavolo e palle, che i militari usarono per diffondere il gioco alle loro controparti italiane. Più indietro nel tempo, la pallavolo è stata inventata nel 1895 all’Holyoke College nel Massachusetts dal docente di educazione fisica William Morgan come sport derivato dal basket e creato solo 4 anni dopo la sua invenzione. Morgan creò le caratteristiche di base del gioco che aveva appena ideato, e cominciò a farlo praticare ai suoi studenti.
Una curiosità: Morgan originariamente chiamò la pallavolo con il nome di Mintonette, ispirandosi a “minon”, micio, ovvero il nome di un gioco a palla praticato in Francia nel ‘700 da dame e nobili locali.
Certo, fa un po’ specie pensare ai miliardi di spettatori che seguono le squadre di calcio presenti nella odierna classifica della Premier League di calcio e viene automatico considerare che, no, questo sport a quel tempo non l’hanno inventato gli inglesi ma i loro “cugini” americani: nonostante questo il volley ha avuto ugualmente diffusione planetaria e conquistato seguito in ogni angolo del mondo.
La prima guerra mondiale si è rivelata un valido incubatore per il volley a livello mondiale, poiché le forze armate statunitensi hanno portato questo sport in tutto il mondo come diversivo di evasione dal teatro di battaglia. Nel 1915, la pallavolo arrivò per la prima volta in Africa, fu in Egitto che cominciò a prendere piede, poco più tardi in Europa, con la popolarità che cresceva e si estendeva a partire dalle spiagge francesi della Normandia. Un anno dopo, la NCAA lo integrò come uno sport ufficiale. Poco dopo, il volley si diffuse in tutta Europa, iniziando in Italia, proseguendo verso l’Europa orientale e poi verso la Russia nel 1920 dove divenne popolare come sport da palestra a causa del clima freddo. Il decennio successivo servì a consolidare e standardizzare le regole e lo sviluppo del gioco della pallavolo che in massima parte è rimasto immutato fino ai giorni nostri.
Al termine della seconda guerra mondiale si svolge a Roma, nel 1948, la prima edizione del campionato europeo di volley e nell’anno seguente, a Praga, è la volta del primo campionato mondiale. Gli anni passano e nel 1955 il CONI finalmente riconosce la FIPAV, Federazione Italiana Pallavolo, come membro effettivo. Nel 1957 la FIPAV viene riconosciuta ufficialmente anche dal CIO, Comitato Olimpico Internazionale.
Bisogna però aspettare fino ai ruggenti anni ‘60 per vedere la pallavolo fare il “salto di qualità” e raggiungere il grande pubblico nel nostro Paese. In quegli anni un certo impegno della Federazione porta a un buon incremento di iscritti e praticanti e quindi a una maggiore ampiezza del bacino su cui lavorare, determinando a sua volta una crescita della qualità del gioco.
Nel ‘70 arriva la medaglia d’oro alle Universiadi di Torino e otto anni dopo un altro alloro viene conquistato dalla pallavolo italiana: la squadra nazionale porta a casa la medaglia d’argento ai mondiali di Roma. Gli azzurri ebbero ragione in semifinale sui cubani ma dovettero cedere in finale di fronte ai fortissimi russi.
Anni ‘80, per la precisione 1984: il palcoscenico è quello delle Olimpiadi di Los Angeles, la nostra rappresentativa nazionale si aggiudica la medaglia di bronzo, l’argento va all’Unione Sovietica e l’oro ai padroni di casa degli USA.
Annunciato dalla vittoria ben tre campionati europei, l’alloro più prestigioso per i nostri colori arriva nel 1990 quando, in Brasile, gli azzurri della pallavolo conquistano il titolo mondiale per la prima volta nella loro storia.
Statistiche offerte da: Livescore.it.
Una curiosità dal mondo: non tutti sanno che nelle isole Filippine gli sportivi locali hanno adottato una versione del volley tutta particolare chiamata la “Bomba filippina”, con regole un po’ complicate ma molto affascinanti. Tornando all’Italia, le autorità locali per lo sport di Ravenna, dove come detto è nata la pallavolo italiana, stanno celebrando il centenario della pallavolo in Italia con una serie di importanti eventi che dureranno fino a dicembre 2018, con tavole rotonde e presentazioni di libri sul tema dello sport – per noi – più bello del mondo!
Foto di Fiorenzo Galbiati
Fonte: www.ivolleymagazine.it