Volley, Mondiale, Velasco: "Mi emoziona ancora il pubblico dell'Italia"

Pubblicato da Playr

Il c.t. dell'Argentina, avversaria degli azzurri stasera alle 21.15: "La squadra ormai l'ho incrociata tante volte ma il pubblico non si dimentica. De Cecco non è concentrato sulla manifestazione. La vittoria in Vnl? Altra situazione, difficile si ripeta"

L'inizio di questo Mondiale non è forse quello che si aspettava. Una sconfitta con il Belgio all'esordio e una vittoria ieri sera con la Repubblica Dominicana. Ma ora Julio Velasco è focalizzato sull'impegno di questa sera della sua Argentina contro l'Italia, al Mandela Forum alle 21.15. "Facciamo fatica a giocare dall'inizio alla fine con continuità. Soprattutto in attacco commettiamo degli errori così senza un motivo chiaro. Ora abbiamo una partitina semplice (ride, ndr) con l'Italia, speriamo di migliorare ancora per affrontare poi Giappone e Slovenia nella nostra migliore forma". **Blengini ha dichiarato di non aver dimenticato la sconfitta subita a San Juan durante la Volley Nations League… **"Lo credo che non l'abbia dimenticata quella sconfitta. Ma questa è tutta un'altra storia. L'Italia allora era all'inizio della stagione con viaggi terribili. Tutta quella Nations League fu condizionata da spostamenti assurdi. L'importante per noi è crescere perché vincere con l'Italia sarebbe chiedere troppo, per noi sono decisive le due partite successive". Emozionato per questa partita? "No perché ormai ne ho fatte tante. Allenando l'Italia contro l'Argentina, mi ricordo quella del '90. L'Argentina aveva battuto la Russia ed era lanciatissima per arrivare in finale e l'abbiamo battuta 3-0. Poi con l'Argentina ho già sfidato gli azzurri, stessa cosa guidando l'Iran. Penso che più che altro sarà il pubblico italiano a emozionarmi perché uno lo porta sempre nel cuore".

L'attenzione è però rivolta alla sua squadra che fatica a carburare? "Sono preoccupato di portare la mia squadra ai migliori livelli per questo Mondiale".

Come sta De Cecco? "Per lui è stata un'estate travagliata, non solo questione fisica ma anche personale. I giocatori non sono macchine hanno i loro problemi. Doveva rientrare nella seconda tappa di Nations League e non ha potuto farlo, doveva tornare subito dopo la Vnl e non ha potuto farlo e così ha continuato durante tutta la preparazione. Purtroppo questa situazione si è riflessa sulla condizione e sullo stato d'animo. Ma penso che man mano che andiamo avanti nel Mondiale possa riconcentrarsi solo su questo Mondiale. Lui dice che lo è invece non lo è".

**Anche questa sera è atteso il tutto esaurito al Mandela Forum. **"Chi fa sport non sogna che questo. E' entusiasmante giocare in impianti pieni, è bellissimo. Mi ricordo le diverse volte in Brasile con l'Italia: 20000 al Maracana, 25000 a Belo Horizonte. E' il motivo essenziale per cui le nazionali devono esistere, per sviluppare il nostro sport, portare gente ai palazzetti. Semmai ci dobbiamo chiedere perché la pallavolo in tutto il mondo ha un difetto che non sappiamo da dove arriva".

A cosa si riferisce? "La gente della pallavolo non viene a vedere il volley se non da tifoso. A queste partite dove non c'è la squadra di casa non si vedono i ragazzi che giocano in Toscana a pallavolo, non ci sono. E' una vecchia cosa che da anni combatto inutilmente, ovunque è così. Mentre nel rugby non è così: non vince tanto la nazionale italiana ma per le partite del 6 Nazioni mi è capitato di vedere che tutto il treno da Milano a Roma era pieno di gente che gioca a rugby e andava a vedere la partita".

**A chi si riferisce in particolare? **"Se la nostra gente non viene a vedere la pallavolo perché dobbiamo credere che vengano altri. Se è un prodotto che non piace a noi perché dovrebbe piacere ad altri. Gli allenatori dovrebbero portare i loro o le loro giocatrici, perché imparano molto di più che all'allenamento. Ma i tecnici dicono che hanno allenamento. In alcuni corsi ho parlato del neurone specchio, che guardando è scientificamente provato che impari… ma niente. E' un difetto genetico che abbiamo e non riusciamo a cambiare".

Davide Romani

Fonte: www.gazzetta.it